Nonostante la cocente sconfitta subita contro i serbi, l’Italia di Sacchetti esce alla grande dalla prima fase dei mondiali cinesi. Strapazzate le compagini di Filippine e Angola, decisamente inferiori agli azzurri, e battagliato contro la Serbia ora ci attendono Spagna e Portorico.
Il primo parziale consuntivo parla di una buona Italia. Belinelli e Gallinari hanno dimostrato tutto il loro valore. Nelle prime due partite sono stati una spanna sopra agli altri e contro la Serbia non hanno affatto sfigurato. Gallinari potrĂ conservare il video del terzo quarto contro la compagine serba per farlo vedere ai propri figli. Belinelli ha il piglio del leader e il tiro mortifero per cui è famoso anche al di lĂ dell’oceano. Brooks ha stupito per il coraggio nel prendere i tiri e per la voglia di ben figurare in una competizione che lo vede per la prima volta ai blocchi di partenza.
Le preoccupazioni nascono guardando le prestazioni degli altri atleti azzurri. Datome appare abulico e fuori forma. Sicuramente il recupero dall’infortunio non è ancora al 100%. Il capitano, White Jesus, non è ancora quello che tutti i tifosi attendono con ansia. Gentile viaggia come al solito a corrente alternata. Da una parte grande aggressivitĂ e propensione all’attacco del ferro, dall’altra scelte discutibili ed errori madornali.
Biligha soffre il fisico non prestante come i pari ruolo che si trova ad affrontare. Medesimo discorso per Tessitori che, però, ha ben figurato stupendo coach Sacchetti e, probabilmente, se stesso. Vitali e Filloy, complici le due partite facili, hanno ben figurato sparendo, però, contro la più forte Serbia. Abass mostra tanta volontà ma anche lui soffre la fisicità degli avversari.
Il problema della prestanza fisica o, semplicemente della scarsità di centimetri, affligge la nostra nazionale da anni. Un pivot fisico e di un certo spessore manca dai tempi di Rusconi. Giocare con Gallinari da 5 serve soltanto ad avere il giocatore più forte in una porzione di campo che non preferisce frequentare. Giocare in NBA, per questa nazionale, sarebbe praticamente impossibile. Fortunatamente ai Mondiali il discorso è leggermente diverso e la poca fisicità dei lunghi italiani viene quasi sempre ben compensata dalle indubbie doti tecniche.
Prossimi appuntamenti con Spagna e Portorico. Citando “La giornata tipo”, dobbiamo vendicarci delle canzoni estive partorite dei cantanti di queste nazioni.