Finalmente luce. Qualcosa si muove, qualcosa va sistemandosi, qualcosa diventa più concreto di un sogno di primavera. Il basket ad Avellino dovrebbe ricominciare da 3. Innanzitutto vediamo lo stato dell’arte:
Scandone Avellino
La vecchia società sta tentando di ripianare i debiti della S.p.A.: ad oggi, ci sembra di capire che siano molti i creditori che hanno trovato un accordo e molti quelli che hanno già ricevuto i pagamenti. La squadra ripartirà dalla serie B, riparte probabilmente da coach De Gennaro e riparte con la serenità che è mancata nella frenetica costruzione del roster dell’anno scorso. Tutto fa presupporre in un’annata meno tribolata, con più soddisfazioni e in attesa che tutti i debiti vengano estinti.
Basket Club Irpinia
La società di Cardillo è quella che può vantare le maggiori certezze. Partendo dall’assetto societario, passando per il roster e concludendo con le sponsorizzazioni, è quella che ad oggi guarda al futuro con maggiore convinzione, facendo affidamento su solide basi create nel corso degli anni. La serie C va decisamente stretta a questa società che già lo scorso campionato voleva provare il salto di categoria.
Pallacanestro Avellino
L’ultima nata in terra irpina, è una società che si pone obiettivi molto importanti: “promuovere, progettare, incentivare e sollecitare pratiche che diffondano a ogni livello la pratica nel territorio di una provincia che troppo spesso ha visto nel basket e nello sport l’occasione per riqualificare e rilanciare la propria immagine senza però strutturare una presenza in grado davvero di radicarsi, diffondersi e creare possibilità di educazione, formazione e crescita“. Nata dalla voglia di riunire un gruppo storico di persone appassionate di basket, cerca un titolo di A2 da acquisire. I prossimi giorni ci diranno di più. Per ora sembra che le cose stiano procedendo nella giusta direzione. La società c’è, gli sponsor anche, allenatore e parte del roster dati già per certi. Siamo a maggio ed è positivo sentire che ci si sta muovendo con tanto anticipo.
Ed adesso che accade?
Questo, come si diceva, è lo stato dell’arte. Tre squadre, tutte potenzialmente competitive nel proprio campionato. Tutte in corsa per far breccia nel cuore dei tifosi di basket irpini. Naturalmente la Scandone è la Scandone. Inutile fare paragoni. Il basket in Irpinia è quello. Senza nessuna discussione. Nome e matricola, salvati nella scorsa estate da un’operazione degna di “Mission Impossibile”, sono patrimonio da preservare. Ma oggi è una società che si regge su un sogno: veder ripianati i debiti. La volontà c’è, senza alcun dubbio. Sui tempi però non ci sono certezze. A voler essere più realisti del re, seppur si costruisse un roster di valore, la A2 rimarrebbe comunque un miraggio. La Comtec non permetterebbe mai la presenza di un club con una forte esposizione debitoria nel secondo campionato italiano. Quindi, per ora, l’orizzonte degli eventi prevede una ulteriore annata interlocutoria in attesa che succeda qualcosa.
La nuova realtà della “Pallacanestro Avellino”
Come si inserisce in questo contesto la novità della “Pallacanestro Avellino”? Menotti Sanfilippo, Ciro Melillo e tutte le altre persone coinvolte nel progetto non hanno nessuna intenzione di essere il “nemico” della Scandone. Il passato non può essere dimenticato. E il passato parla di loro come non solo appassionati, ma di innamorati dei colori e della maglia. La storia è storia. Ma oggi non ci sono i presupposti per costruire qualcosa attorno alla Scandone. Nessun imprenditore comprerebbe una cosietà oberata di debiti. Investire oggi nella Scandone sarebbe neppure la follia di un pazzo, sarebbe cosa del tutto fuori da ogni logica.
Ed è ovvio che la “Pallacanestro Avellino” nasce proprio con l’intento di non disperdere le potenzialità che ha la terra irpina e gli uomini d’Irpinia riguardo alla passione per il basket. “La società vuole porsi da riferimento per chiunque si proponga di diffondere la pratica e la passione per il basket. Il nucleo dei fondatori auspica quindi di potersi ampliare e di diventare un riferimento autorevole e saldo“. La mission è chiara. Ed è chiara soprattutto la questione più importante. Nessuno della nuova società rinnega il proprio passato. Nessuno dice che la Scandone è un capitolo chiuso del basket avellinese. Si dice soltanto che in questo momento è inutile farsi illusioni.
La Scandone farà il suo percorso, sostenuta da tutti i tifosi compreso, ne siamo sicuri, chi ha fondato questa nuova società. E nessuno vieta di immaginare in un futuro una soluzione differente da quella che si sta prospettando in questi giorni. Purtroppo il destino della Scandone non è in mano agli Avellinesi. Quando i debiti saranno ripianati se ne potrà discutere con calma. A nessuno fa gioco cancellare il patrimonio storico rappresentato dai titoli e dalle ambizioni di una squadra nata 72 anni fa e che è un vanto per tutta la nostra provincia.
Polemiche out
Vorremmo prescindere da ogni polemica. Abbiamo tre importanti realtà che si giocheranno le loro chances in altrettanti importanti campionati. Questo è un orgoglio per tutto il popolo irpino. Abbiamo mamma Scandone malata. Avrà il sostegno di tutti noi. Chi scrive, lo scorso anno ha sottoscritto due abbonamenti (BCI e Scandone), quest’anno probabilmente ne sottoscriverà tre. E questo pur potendo contare sull’ingresso in tribuna stampa dato dall’accredito. Il sostegno a chiacchiere non fa parte del nostro modo di fare. E neppure scrivere per fare polemiche sterili.
Basket in
Per ora non ci resta che fare il nostro personale in bocca al lupo alle tre realtà cestistiche che nei prossimi mesi si troveranno a dover gestire una situazione oggettivamente difficile. Tutto ciò che verrà fatto con passione andrà seguito e premiato. Si chiami BCI, Scandone o Pallacanestro Avellino. E chissà che un domani tutto questo non possa essere fuso in un unico progetto. Oggi è presto per dirlo, domani chissà.
Un piccolo consiglio
Siamo a maggio, in tempo di Covid 19 le istituzioni hanno tanto altro a cui pensare.. Ma ci sembra doveroso invitare il Sindaco Festa, sempre attento per propensione personale a tutto ciò che ruota intorno al basket, ad attivarsi per fare la gara per assegnare il servizio di bar all’interno del palazzetto. Al netto delle nuove regole per la situazione epidemiologica, ciò che è accaduto lo scorso anno speriamo non si ripeta più.