Lutto nel mondo del basket. Il cestita statunitense di origini nigeriane Michael Ojo è morto all’eta di 27 anni stroncato da un infarto. Stava sostenendo un provino col Partizan Belgrado. Guarito dal coronavirus, pareva essersi ristabilito completamente. Il cuore ha ceduto mentre faceva ciò che più egli amava. Giocare a basket. Ex giocatore della Stella Rossa Belgrado, ragazzone da 2 metri e 15 centimetri d’altezza, lascia attorno a sé tanto sconforto. Numerose testimonianze dei suoi ex compagni dimostrano l’animo buono e il carattere sempre gioioso.
In un anno terribile per il basket mondiale. Negli occhi ancora la tragedia di Kobe, con i campionati che stentano a ripartire e gli appassionati che guardano sconcertati le poche partite solo in TV. A questo si affiancano notizie di questo genere che spezzano il fiato e gettano nello sconforto chiunque segua il basket con amore.
La storia di Michael Ojo
La storia di Michael nasce su un campo di calcio, dove lo scopre un talent scout che gli consiglia di provare il basket. La vita non è facile per il giovane Michael e quelle parole lo spingono a dare una svolta alla propria vita.
Prova a prendere in mano quella palla a spicchi. E’ già altissimo ma i canestri del campetto sono rotti e non può schiacciare. Conosce poco le regole e la sua altezza gli permette spesso di togliere la palla degli avversari dal canestro. Stenta a capire il perché gli dicono che le sue stoppate siano il più delle volte irregolari. Ma il talento c’è e la voglia di imparare pure. Basta solamente che il destino gli dia l’occasione giusta.
E il destino parla americano. L’università della Florida gli dà la possibilità di laurearsi e affinare la propria tecnica. Ora Ojo non c’è più. La famiglia e i compagni lo ricorderanno sempre con il sorriso sulle labbra come quello che aveva sovente dentro e fuori dal parquet. Che la terra ti sia lieve Michael Ojo.