Cosa hanno evidenziato le prime 4 giornate del campionato di basket più tormentato di sempre? Milano è sempre Milano, vecchio adagio meneghino riadattato all’uopo. La squadra è forte ed attrezzata per vincere a mani basse in Italia e ha buone speranze di ben figurare in Europa. Troverà ostacoli solo laddove gli avversari possano contare nell’apporto, oggi fondamentale, di innesti dalle giovanili. Il roster acquisito, a partire dagli stranieri, è di primissimo livello. Per Milano potrebbe essere l’anno buono, se i campionati non verranno interrotti. Ad oggi l’unica certezza è che l’Eurolega sta sondando squadre e media per capire se nel vecchio continente sia possibile fare ciò che l’NBA ha fatto ad Orlando.
La creazione di una bolla di Eurolega ad oggi resta il piano B non appena si incominci a sospendere i campionati nazionali. Anzi, dagli ambienti della Turkish Airlines Euroleague Basketball, giungono voci insistenti di una possibile doppia bolla con modifica in corso d’opera delle regole. Ma questo è, ad oggi, poco più che fantabasket. Tutto è collegato all’andamento dell’epidemia e alle scelte dei governi nazionali. Ma se tra due mesi ce ne fosse necessità, l’Eurolega non si farebbe affatto trovare impreparata. Milano è avvisata.
Anche se oggi l’ipotesi è del tutto remota, l’Eurolega potrebbe chiedere un definivo strappo alle scarpette rosse e alle squadre che militano in campionati che non verranno sospesi. A quel punto ci sarebbe un vero e proprio terremoto. L’Eurolega si proporrebbe come diretta antagonista dell’NBA e la storia del basket, come lo conosciamo oggi, potrebbe essere riscritta. Scenari probabili? Le voci circolano. Anche perché il business è business. Magari non accadrà in questo campionato, potrebbe essere che non ce ne sia bisogno. Ma se le voci sono queste è lì che sta andando il basket che conta. Sia giusto o no non siamo noi a doverlo dire. Giudicheremo in base a ciò che accadrà.
Ma torniamo al basket giocato e al nostro campionato. Tre giornate alle spalle e una quarta in corso ci hanno consegnato una classifica senza nessuna squadra ferma al palo. Notizia che potrebbe essere positiva. In realtà sottolinea terribilmente il livellamento verso il basso (sempre esclusa Milano) della competizione. Leggermente al di sopra della mediocrità Sassari e Venezia che possono contare su strutture consolidate nel tempo e su uno staff in grado di gestire anche un roster meno forte di quello degli anni passati. Ma per il resto è nera. Ad oggi la sensazione è che alcune squadre di A2 siano meglio attrezzate delle più deboli di Serie A e ciò è il metro di quanto accaduto questa estate. Troppe squadre in ristrettezze economiche, difficoltà a far quadrare i conti e parametri rispettati come se fosse antani. La sibilla cumana dice che ne vedremo delle belle.