Corato

Sanchez e Bianco, Bianco e Sanchez. Croce e delizia dei tifosi della Scandone. Giocatori di una classe cristallina, capaci di cambiare le sorti di una partita. Ma anche giocatori che se qualche volta decidono di non giocare incidono come matite su un tavolo di marmo. Coach Sanfilippo meno di un mese fa tesseva le lodi di Andrea: “giocatore di altra categoria”, diceva. Stasera il CVD (come volevasi dimostrare).

Partita giocata punto a punto con nessuna delle due squadre che riesce a strappare. Solo Corato, per pochi minuti, va sul piĂą 9 ma non riesce mai ad andare in doppia cifra. La Scandone recupera, va in vantaggio di qualche punto, gioca in maniera altalenante sia in attacco che in difesa.

Il tiro dalla lunga nei primi due quarti si regge sulle percentuali di Soliani (per noi MVP del match assieme a Pichi), per il resto il nulla assoluto o quasi. Tirare con il 20% da tre punti nei primi venti minuti significa spesso essere sotto di tanti punti. La Scandone all’intervallo lungo riesce a limitare il passivo a soli 5 punti.

Tutto si decide sul filo della sirena. Pochi secondi alla fine e Corato va in lunetta sul 55 pari con Francesco Bruni. I due errori dalla linea della caritĂ  dell’under pugliese caricano i giocatori di coach Sanfilippo che dall’altro lato del campo puniscono da 3 punti con Pichi. I padroni di casa riducono lo svantaggio con un canestro in penetrazione e i biancoverdi in fase offensiva vanno in bambola superando i 24 secondi. Il pivot di Corato mette a segno il canestro del 59 a 58 e sul tabellone rimangono solo 3 secondi per rimediare.

Lo schema di coach Sanfilippo è semplice. Palla a Sanchez che, non trovando spazio, prova la penetrazione. Manca mezzo secondo alla fine e gli arbitri fischiano il quarto fallo di Birra su Sanchez che è costretto ad uscire dal campo portato a braccia. Entra Bianco. Ha la possibilitĂ  di decidere il match. Due errori e vince Corato, un errore e si va ai supplementari. Ma Bianco, lo dicevamo all’inizio, è giocatore di altra serie. Arriva sulla linea della caritĂ  e freddo come un cubetto di ghiaccio nell’aperitivo della vigilia di Natale ne fa due su due. Esplode la panchina avellinese, esplodono i tifosi giunti in Puglia, esplode il presidente Trasente che segue sempre la squadra e che ne è primo tifoso.

La Scandone vince, agguanta Corato al terzo posto e continua a sognare ma con i piedi sempre ben piantati per terra. PerchĂ© così si costruiscono le buone annate. Unendo razionalitĂ , capacitĂ  tecniche, grandi prestazioni e, qualche volta, un po’ di buona sorte.