Parte bene la DelFes che sorprende Montecatini con un primo quarto di grande intensità ed energia. Spinta da un Paladelmauro da oltre duemila presenze, la squadra di coach Crotti mette impegno e precisione nella realizzazione. I biancoverdi, anche in doppia cifra di vantaggio, iniziano il secondo periodo male, malissimo. Vasl perde la bussola e sbaglia da una parte e dall’altra del campo. Gli ospiti hanno gioco facile e con un grande Dell’Uomo recuperano lo svantaggio e sverniciano in sorpasso la carena avellinese.

Quindici minuti di passaggio a vuoto e Avellino costretta a rincorrere. L’intensità è altissima, così come sono tante le palle perse e recuperate. Bellissimo spettacolo per il pubblico. Quando iniziano gli ultimi dieci minuti le squadre sono praticamente in parità. Chinellato umilia Radunic con una difesa asfissiante e si va a prendere il cinque dai tifosi in curva. Si gioca punto a punto ma la scelta di Crotti di tenere Chinellato e Carenza sotto le plance dà ottimi frutti. Vasl è il solito genio che fa della sregolatezza la sua cifra. Non sai mai se ti sta scavando la fossa o la sta scavando agli avversari. Spesso fa entrambe le cose.

Gli ultimi 300 secondi decidono il destino di Avellino e Montecatini. Sono Chiera e Arrigoni a tenere a galla gli ospiti con i biancoverdi scappati a +7. Con 40 secondi sul cronometro la DelFes è ancora a +4 ma due orrori in attacco e in difesa rimettono in parità il match.

Ma cos’è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione. Vasl prende la palla spara un tiro da 7 metri. Tripla e Montecatini rimandata a gara 4.