Molfetta – Scandone Avellino 77 a 67

Quando sai che le partite sono difficili. Quando giochi in trasferta. Quando sei in testa alla classifica e gli avversari metteranno il solito impegno +1 per provare a batterti. La Scandone perde a Molfetta che contro i biancoverdi vince sia all’andata che al ritorno.

Avellino resta lì e se la gioca. Ma è l’approccio al match che non è piaciuto. Come non sono piaciuti affatto gli ultimi sei minuti del quarto periodo che hanno portato i padroni di casa dal -1 al +12. Amnesie che purtroppo costano caro agli uomini di coach Sanfilippo. Sconfitta e ritorno nel gruppone anche se la Dinamo Brindisi fa un passo falso a Canosa perdendo di un punto.

C’è bisogno ancora di… la critica

Primo quarto. Stefanini in layup non contrastato. Non prende neppure il ferro. Pichi appoggia a canestro da solo e non prende neppure il ferro. Soliani, piedi per terra e solo, prende lo spigolo tra tabella e ferro con un tiro sbilenco. Paglia tira da 8 metri con tanti secondi sul cronometro: ferro. Stefanini raccoglie una palla in attacco e scarica fuori per l’avversario che va in contropiede a segnare. Alla prima sirena Molfetta è sul +8. Concentrazione dei biancoverdi: non ancora pervenuta.

Non vogliamo fare il mestiere del bravissimo addetto stampa della Scandone e ci fermeremo qui nel descrivere il resoconto del match. Volevamo solo sottolineare che fa bene coach Sanfilippo ad arrabbiarsi e a consumare il parquet facendo avanti e indietro nel tentativo di spiegare, almeno a chi sta in panca, cosa significa impattare bene una partita. PerchĂ© le partite si possono vincere o perdere. Ma certi orrori dovuti a mancanza di concentrazione e scarsa attenzione non possono essere tollerati. PerchĂ© dai un oggettivo vantaggio all’avversario e ti costringe a rincorrere per il resto del match. PerchĂ© bisogna avere riguardo per chi guarda in TV le partite ma anche per chi fa tanti chilometri per tifare per i nostri colori.