
E’ una Scandone che impatta male la partita e si trova a rincorrere per tutto il match il quintetto angrese. Concedere questo vantaggio (arrivato anche in doppia cifra) ad una squadra forte fisicamente e anche nettamente più in forma non può che risultare deleterio. Angri ha poi Martinez, un giocatore di categoria superiore che, al netto di qualche colpo fortunato, fa una partita che è la chiave di volta della vittoria della squadra salernitana.
Tra le fila dei biancoverdi, spiccano le prestazioni di Soliani, Stendardo, Pichi e Jaskus. Sono loro che provano a tenere a galla la Scandone. Lo stesso D’Offizi, in costante recupero, fa cose buone ma non tanto da meritarsi un minutaggio importante. Mancanza d’ossigeno per capitan Trapani e Carlo Cantone. Cantare e portare la croce è possibile farlo spesso ma qualche volta risulta davvero impossibile. Stefanini gioca 25 minuti impattando sulla partita solo gli ultimi 5. Gli si chiede un diverso approccio alla partita. Paolo Zanini è il solito combattente. Litiga coi falli e purtroppo incide poco.
In conferenza stampa coach Sanfilippo descrive con dovizia di particolari il momento della Scandone:
Oggi paghiamo una forma fisica deficitaria. Purtroppo chi ha tirato la carretta fino ad ora ha la necessità di essere aiutato da tutti gli altri. Pur essendo Angri una formazione tosta, siamo noi che abbiamo lasciato che la partita prendesse il binario sbagliato. Merito ad Angri ma noi dobbiamo riprenderci presto. Sono necessarie tre vittorie per raggiungere i playoff. Quello è il nostro obiettivo.
Ciò che fa più rabbia è la considerazione che siamo andati in sofferenza nel momento in cui eravamo più freschi atleticamente, giocando bene il terzo e anche l’ultimo quarto, rischiando addirittura di andare a riprendere Angri.
Questa serie di sconfitte, se da una parte sono legnate sul morale dei ragazzi di patron Trasente, debbono essere da sprone per una repentina ripresa. Già giovedì, al Paladelmauro, la Scandone avrà modo di riscattarsi. Bisogna solamente vincere. Tutto il resto è noia.