Quanto fatto in vita ci è spesso riconosciuto solo dopo la nostra scomparsa. Sono pochi gli uomini il cui contributo è apprezzato durante il trascorrere del tempo in cui calcano il parquet della nostra esistenza. Ciro Melillo era uno di questi. Il lasciare questa terra ha solo dato modo a tutti di ricordare ciò che è stato e ciò che sarà per sempre per Avellino ma anche per tutto il movimento sportivo Italiano. Le condoglianze della Federazione Italiana Pallacanestro, dei tanti giocatori, dirigenti e amici che hanno percorso tratti della propria strada accanto a Ciro è solo il piccolo riconoscimento dovuto ad un grande uomo che non è più tra noi.
Oggi i funerali nella Chiesa del Santissimo Rosario. Un estremo saluto commosso e commovente, con la presenza di tantissimi amici che hanno voluto stringersi alla famiglia Melillo. Accanto a questi, una rappresentanza della sua beneamata Scandone, la squadra che, parole dell’amico di sempre Sanfilippo, era stato felice di veder rinascere.
Ed è il presidente dell’attuale società, Marco Trasente, che con la voce rotta dalla commozione, ci lascia il suo ricordo di Ciro Melillo:
“Ciro Melillo non è un presidente, Melillo è il Presidente. Quello che ha dato al basket avellinese, io non potrei darlo neppure in dieci vite. Al cospetto di un uomo così c’è solo da restare in rispettoso silenzio e ammirati, provando, in minima parte, a riprendere ciò che con la sua strada ha tracciato per tutti noi che amiamo il basket. Per Melillo la Scandone era una figlia. L’ultima volta che ci siamo sentiti mi confidò di avere il desiderio di vedere per l’ultima volta la Scandone in campo. Purtroppo questo suo desiderio non si è potuto realizzare. Dal nostro canto proveremo a rispettare la sua memoria ricordandolo in campo e fuori.”
Il ricordo di Ciro Melillo
Ciro Melillo è stato un dirigente sportivo di prim’ordine. Ma l’eredità che lascia agli amanti del basket non è solo fatta di competenza e di lavoro. Lascia in tutti noi il ricordo di un uomo capace di ridere e scherzare, di prendere in giro e prendersi in giro, di litigare con gli amici e di abbracciarsi un secondo dopo. Ciro Melillo è ciò che ognuno di noi vorrebbe essere o diventare: un grande uomo il cui ricordo rimarrà indelebile nel cuore di ognuno. Saranno le istituzioni a capire quale sia il modo migliore per ricordarlo in maniera fattiva.
Nel frattempo sono tantissimi gli attestati di affetto e stima che da tutta Italia sono pervenuti alla famiglia. Toccante il ricordo che ha lasciato Sanfilippo ai microfoni di Sport Channel 214 ma anche quello del presidente Petrucci, dello storico capotifoso della Scandone nonché amico Marco Mallardo, del Sindaco, dei giocatori della DelFes, della Vito Lepore e dei tanti che hanno avuto l’onore di conoscere il nostro presidente. Quello per cui quel sostantivo non rappresentava soltanto una carica societaria ma era il minimo riconoscimento dato ad un uomo che da semplice impiegato delle Poste ha saputo diventare il punto di riferimento di ogni futuro dirigente sportivo irpino.