E’ un giorno importante per noi. E’ da molto tempo che stavamo dietro questa intervista. Poi, per colpa soprattutto nostra, avevamo sempre rinviato aspettando il momento giusto e la tranquillità necessaria. E poi una settimana fa abbiamo deciso. Dalle nostre due chiacchiere è nato questo racconto. Sapevamo che non sarebbe stato facile e che gli argomenti non sarebbero stati scontati. Vi lasciamo leggere ciò che ci siamo detti e, infine, lasceremo spazio ad un nostro piccolo commento.
Del Presidente della Scandone Marco Trasente oramai Avellino sa più o meno tutto: l’azienda, la passione per il basket, la voglia di provare ad iniziare un percorso nel mondo della pallacanestro giocata. Magari un giorno approfondiremo anche queste cose. Ma oggi abbiamo l’onore e l’onere di essere i primi ad intervistare chi sta sempre di fianco al presidente, sia nella vita privata che in quella societaria, considerando la sede sociale della Scandone al Paladelmauro come una seconda casa.
Buongiorno Antonella, questa è un’intervista un po’ particolare. Le cose che ci diremo saranno tante e con diversi argomenti. La prima cosa che mi preme chiederle è se possiamo darci del tu.
Certamente, dobbiamo darci del tu. Innanzitutto volevo ringraziarti per avermi concesso questo spazio e soprattutto scusarmi per aver fatto passare così tanto tempo per rispondere alle tue domande.
Entriamo nel vivo dell’intervista. Cosa hai pensato quando tuo marito ti ha parlato dell’intenzione di acquisire il logo Scandone e poi di entrare nel mondo del basket giocato
Mi fa davvero piacere condividere con te il mio pensiero sulla Scandone. In realtà quando Marco mi ha parlato dell’idea di acquistare il logo, sono stata sin da subito entusiasta. Mi è sembrata una bellissima idea quella di pensare di poter far rinascere quella che per tanti è stata per anni una meravigliosa realtà.
L’entusiasmo per quest’avventura te lo si legge ancora oggi negli occhi quando ti vediamo al Paladelmauro. Ma di tuo marito cosa hai pensato?
Ammetto di essere molto fiera di lui. Come giovane imprenditore di un’attività già avviata poteva decidere di investire diversamente il suo tempo e il suo denaro, invece ha pensato bene di destinarli a un ulteriore impegno di maturazione e crescita personale. Non è scontato né in un uomo né in una donna. Non mi ha stupito perché lo conosco da anni, ma mi ha veramente emozionato avere la conferma di quanto sia capace di aggregare attorno a sé persone di qualità, facendole appassionare al progetto.
Dopo l’acquisizione del logo non è stato subito tutto rose e fiori.
Mi spiace che soprattutto all’inizio di questo percorso non tutti l’abbiamo pensata allo stesso modo. Ho letto cose spiacevoli e infondate sulla sua persona prima ancora che questo progetto prendesse forma.
Tante polemiche, persino alcuni insulti via social. Cosa hai pensato.
Questi commenti sono partiti soprattutto da giovani come noi, che siamo l’oggi del futuro che attende i nostri figli. Vedere esasperare i toni in quella maniera, tra l’altro su una realtà costruita e volta all’unione e alla condivisione di valori importanti, mi ha lasciata veramente senza parole.
C’è forse il bisogno di misurarsi maggiormente con ciò che ci circonda e guardare al di là delle simpatie personali e delle piccole grettezze di provincia.
Bisognerebbe ridimensionare il tutto. Basta accendere la tv e vedere quello che succede nel mondo per dare il giusto peso alle cose. Per fortuna ora è tempo di guardare avanti e di non pensare più a quanto accaduto nei primi mesi.
Tuo marito è un buon pugile incassatore, ha schivato lo schivabile, prendendo qualche cazzotto senza restituirlo. Puoi esserne orgogliosa.
Credo che in questi mesi abbia dimostrato di essere una persona per bene senza nessun fine. Non ha nessuno alle spalle, al massimo ha me al suo fianco. Vuole riaccendere quella fiamma del basket biancoverde nel cuore delle persone che tanto hanno patito per la scomparsa della Scandone.
Il tuo è un messaggio di conciliazione…
Mi auguro che, con il tempo, chi ancora ha qualche remora possa comprendere che è un peccato perdere l’opportunità di gioire vivendo qualcosa che, in fondo, continua ancora a portare nel cuore.
Passiamo a parlare della squadra. Sappiamo che il tuo impegno è grande anche al di fuori del Paladelmauro e il tuo ruolo non è limitato a quello della “moglie del presidente”
Sono molto felice del gruppo che si è formato sia all’interno che fuori del campo. Sul parquet tutti ragazzi giovani con l’entusiasmo e la volontà di crescere. Fuori dal campo mi fa piacere che questi ragazzi siano circondati anche da persone più grandi, esperte e con volontà di supportarci. Capaci sempre di restare un passo indietro senza far pesare la loro autorevolezza e la loro competenza in modo da farci crescere.
Parliamo del coach. Sappiamo che parte del merito di vedere la Scandone di nuovo in campo è di chi ha fatto incontrare coach Sanfilippo e tuo marito.
Nino l’ho apprezzato sin da subito. Vuoi sapere una cosa? L’ho ammirato per il modo in cui mi parlava della sua compagna. E’ un ragazzo che ha dei valori e degli ideali. Non è scontato trovarsi davanti una persona che sappia cogliere e comprendere quanto sia importante il ruolo della donna nella nostra società. Un ragazzo che ha capito a fondo cosa significhi avere al fianco una persona dalle mille sfaccettature ed esigenze in veste di lavoratrice, compagna, madre, donna. Sono pochi gli uomini in grado di farlo e per questo ho profonda stima di lui.
Ed alla fine è anche un ottimo allenatore…
Lo trovo un coach formidabile, senza paragoni. Capace di essere severo e divertente nei momenti giusti. Una persona colta e divertente.
Insomma, si è creato un bel gruppo.
Angelo è la verità. Siamo stati fortunati anche con i giocatori. Ragazzi perbene e di cuore, tutti davvero educati. Mi piacciono tutti, ma ho legato di più con i ragazzi che sono lontani da casa. Spesso sono soliti mangiare da noi. La prima cosa che mi è stata detta conoscendo la mia indole è quella di non affezionarmi perché nel mondo della sport “i giocatori vanno e vengono ma le società restano”.
Suggerimento che tu, anche conoscendoti poco, sono sicuro che non abbia ascoltato…
Ovviamente no. Mi spiace quando qualcuno di loro si fa male o sta poco bene. Cerco sempre di cucinare le cose che so possano piacergli. Mi piace averli in casa. Sono ragazzi davvero educati e molto simpatici. Sono amorevoli con nostro figlio che quando sa che sono a cena da noi fa i salti di gioia.
Per finire un’ultima domanda. Cosa vedi nel futuro di Antonella Guacci, di Marco Trasente e della Scandone?
Oggi sento un bel clima, respiro genuinità e purezza. Mi auguro che continui così e che sia l’inizio di una grande avventura.
Qua si chiude la nostra chiacchierata. Probabilmente non sarà l’ultima volta che parleremo con Antonella Guacci. Ci ha lasciato l’impressione che sia (e non ci dovrebbe neppure essere bisogno di sottolinearlo) molto più che la moglie del presidente. E’ una donna conscia dell’importanza del progetto di cui fa parte con il marito e che con il suo garbo e la sua gentilezza fa da collante tra tutte le anime della Scandone. Ma è anche una donna che sa ciò che vuole e che se deve dire ciò che pensa non si tira indietro di un millimetro.