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Vittoria a Bari che serve per raggranellare altri due punti per i play inn. Ma partiamo da un assunto. La Scandone ha fatto una prima parte di stagione praticamente perfetta. Gran parte di questo si deve a quattro fattori:

  • la squadra, ossatura dello scorso anno più innesti di qualità,
  • l’allenatore, coach Sanfilippo conosce la serie come le sue tasche
  • la presidenza, patron Trasente sa dosare un perfetto mix di vicinanza alla squadra e assenza di dichiarazioni che potrebbero minare l’ambiente
  • la trombetta di Matteo che destabilizzerebbe persino King James

Ora però iniziano i giochi veri. La prima fase della stagione è stata come il giro di prova di un GP di formula uno. Necessario perché se non lo fai o lo fai male parti dall’ultima fila. Ma ora il campionato entra nel vivo.

Le prime 6 del girone della Scandone si incroceranno con le prime 6 del girone calabro/siciliano (c’è anche Marigliano in verità). Girone nel quale Reggio Calabria l’ha fatta da padrona senza alcuna storia e senza alcuna ansia. Non sarà facile incontrare avversarie di questo calibro, senza soprattutto sapere la loro forza effettiva.

E non sarà facile anche in considerazione del fatto che stasera a Adria di Bari si sono visti alcuni scricchiolii che nei primi venti minuti hanno consentito agli avversari di sperare nella vittoria. Inutile girarci attorno. Gli infortuni di giocatori come D’Offizi e Jaskus hanno aumentato sensibilmente il minutaggio di chi pensava e sperava di poter tirare il fiato durante il corso della stagione. Per fortuna Ernestas non solo è tornato, ma sta infilando una serie di partite giocate veramente bene.

Preoccupa Chicco D’Offizi, invece. Il parquet lo sta vedendo col contagocce e, purtroppo, né per sua colpa né per scelta tecnica. Avrà la voglia di spaccare il mondo, immaginiamo. La speranza è di averlo a disposizione in discrete condizioni nel finale di stagione.

Tornando alla partita di stasera, Soliani la vince quasi da solo con una gragnuola di triple che mette KO la difesa pugliese. Gli ultimi due quarti consegnano una Adria Bari sparring partner di una Scandone che fa valere la maggiore tecnica e una ritrovata continuità realizzativa che era mancata per i primi 20 minuti. Buoni anche Jaskus, Pichi e Zanini. Da rivedere il reparto playmaking con Carlo Cantone e Fabrizio Trapani in evidente difficoltà (per loro vale il discorso del dover cantare e portare la croce).