La pallacanestro italiana torna alle Olimpiadi dopo 17 anni. I cestisti azzurri di coach Meo Sacchetti centrano il traguardo olimpico di Tokyo 2020 sconfiggendo la Serbia con il punteggio di 102-95.
L’Italbasket è stata in vantaggio per tutta la partita, scoperchiando la difesa serba, la quale aveva già mostrato punti deboli durante il torneo pre-olimpico di Belgrado. La classe sconfinata dei vicecampioni mondiali non è bastata ad arginare la voglia di vincere degli azzurri.
L’Italbasket ci ha creduto
Non “la solita” Italia quella che ha disputato il torneo pre-olimpico, i cestisti azzurri, dopo le incertezze difensive nei primi due quarti nel match di apertura contro il Porto Rico, sono riusciti subito ad organizzarsi. È proprio dalla difesa che è nato l’entusiasmo e la voglia di riscatto, dopo anni di fallimenti. Nella finale di ieri sera contro la Serbia l’Italia è partita con il piede giusto e la faccia tosta, nonostante il gap fisico/tecnico rispetto alla squadra allenata da coach Kokośkov.
Dalla palla a due e per tutti i 40 minuti della gara è aumentata sempre di più la convinzione e la voglia di poter realizzare un’impresa. Tokyo 2020 era lì a portata di mano. La spregiudicatezza di Mannion, la determinazione di Polonara e la capacità realizzativa di Fontecchio hanno trasmesso ai compagni qualcosa di speciale.
La forza di un gruppo che è letteralmente esplosa nelle giocate del terzo periodo di ieri sera contro la Serbia. Quella voglia di giocare insieme, di difendere insieme (nonostante gli errori), di aiutarsi e non lasciarsi sopraffare dalla paura.
Sontuosa la prova di Stefano Tonut, MVP nella stagione di quest’anno LBA, che ha dato continuità al bel lavoro svolto.
Si realizza il sogno azzurro, dopo anni di aspettative e di fallimenti, è arrivato un successo importante grazie ad un gruppo composto da nuovi elementi che hanno portato qualcosa di nuovo.
Di tutto questo lavoro va dato merito a coach Meo Sacchetti che ha costruito in pochi giorni qualcosa di speciale. Emozionanti le parole di Mannion a fine gara, il playmaker Italo-americano evidentemente commosso è rimasto sorpreso dalle emozioni che ha provato una volta suonata la sirena.
È un po’ la giusta gratificazione per un popolo, che nonostante le ripetute sconfitte, non ha mai smesso di stare vicino alla maglia azzurra. È proprio dalle lacrime di Mannion che bisogna ripartire, con l’entusiasmo e la carica di questi ragazzi che hanno disintegrato una delle nazionali più forti al mondo.
Convocazioni Italbasket Tokyo 2020
Sarà lo staff tecnico e medico della nazionale a stabilire chi sarà dentro e chi sarà fuori per le Olimpiadi di Tokyo 2020. Noi tifosi abbiamo il compito di alimentare l’entusiasmo e non le sterili polemiche.
Sarà questa l’arma vincente per provare a salire sul podio olimpico.
Buone Olimpiadi diTokyo 2020 a tutti voi e… forza azzurri!